martedì 10 aprile 2018

Kindo - Happy However After (2018)


Nella velocità frenetica a cui ci ha abituato la Rete, in particolare nel fruire musica alla stregua di un prodotto da fast food, è quasi impossibile non riuscire ad ottenere un album che ci interessa al momento della sua uscita. Senza considerare i metodi illegali, le numerose piattaforme streaming ci offrono una vasta scelta di opzioni per entrare in contatto con i nostri artisti preferiti. Eppure, paradossalmente, solo pochi hanno avuto la possibilità di ascoltare uno dei migliori album prodotti nel 2017. Non che accedervi fosse esclusiva di un ristretto gruppo di persone, ma questa pre-release è stata ottenuta da chi ha dato il proprio contributo al gruppo tramite la piattaforma Patreon che, per gli artisti indipendenti, è un mezzo simile a PledgeMusic per finanziare i propri progetti, chiedendo ai fan un atto di fede e pagare in anticipo la musica che verrà prodotta.

Il nome della band di cui stiamo parlando è The Reign of Kindo, quintetto di Buffalo in attività ormai da più di dieci anni. Parlando di loro è necessaria quasi una nuova presentazione dato che da cinque anni ormai sono rimasti in silenzio discografico, ripresentandosi addirittura con una variazione sul nome che lo abbrevia semplicemente in Kindo. Come i The Dear Hunter e i Coheed and Cambria, i Kindo si sono mossi nella medesima scena alternativa prog statunitense, adottando però uno stile molto lontano da questi, che parte da premesse pop jazz venate di sfumature da rock alternativo, soprattutto nel primo omonimo EP (2007) e nei due album Rhythm, Chord and Melody (2008) e This is What Happens (2010), fino ad arrivare a includere funk, soul, R&B e ritmiche latinoamericane nell'ultimo Play with Fire (2013). Che il loro retaggio rimanga comunque parte della scena prog alternative è provato dal fatto che nel 2014 accompagnarono come spalla i pionieri del metal sperimentale Cynic nel loro tour estivo affiancati dagli Scale the Summit, una nota abbastanza chiara per capire la trasversalità di pubblico che avevano raggiunto i The Reign of Kindo.

Arrivando al presente, sciolti dal contratto con la Candyrat Records, il gruppo si è ritrovato a pensare un modo per ripartire e rigenerarsi con la decisione di utilizzare il sito di crowdfounding Patreon per produrre un nuovo album, proseguendo senza il supporto di nessuno se non loro stessi e i propri fan. È il frontman Joey Secchiaroli che, sotto suggerimento dell’amico Louis Abramson batterista della prog band Jolly, viene indirizzato verso le possibilità offerte dalla piattaforma con la quale i The Reign of Kindo, dal gennaio 2016, si sono impegnati a realizzare a cadenza mensile un brano scaricabile riservato solo agli abbonati. La campagna ha avuto così successo che non solo sono state completate la dieci tracce presenti nel nuovo album intitolato Happy However After (in uscita il 13 aprile), ma la produzione sta attualmente proseguendo con altri inediti che andranno a compilare il lavoro successivo e, come se non bastasse, alle sorprese si è aggiunto il ritorno all'ovile del pianista Kelly Sciandra che aveva lasciato la band all'indomani del secondo album.

Il nuovo materiale riesce a dare nuova luce alla musica dei Kindo, rinnovandosi con un’esaltante formula che preserva la componente prog, aumentando al contempo le connotazioni pop. Il tempo passato a ridefinire il proprio stile ci ha restituito un gruppo differente con la voglia di rimettersi in gioco e forse anche il cambio di nome, che ha destato alcune perplessità nei fan della prima ora, proprio per questo non pare del tutto fuori luogo. La formazione stessa si è allargata assomigliando ad un ensemble dove, accanto alla classica line-up formata da Joey Secchiaroli (voce, chitarra), Steven Padin (batteria, voce), Jeff Jarvis (basso), Danny Pizarro (tastiere) e Mike Carroll (chitarra, percussioni, MIDIness), si sono aggiunti Geraldo Castillo (percussioni, voce), John Baab (chitarra), Kelly Sciandra (tastiere) e Darren Escar (sassofono). Una speciale menzione va al rafforzamento del reparto percussivo, testimoniando che non è un caso se tra i Paesi al di fuori degli Stati Uniti dove i Kindo si sono guadagnati un certo seguito ed esibiti più volte ci sia il Brasile: l'art rock esotico di Let Me Be sembra proprio un omaggio alle inclinazioni musicali di quelle parti.

Le possibilità offerte da un tale insieme è messo alla prova già dall'apertura spettacolare di Human Convention in un condensato coinvolgente di funk, disco e improvvise svolte latin, sempre preservando un’esecuzione eclettica con più sfumature. È di fatto incredibile come poliritmie, multitematicità, intermezzi prog e armonie vocali abbiano la stessa importanza di linee di elettronica, beat funky e dance, trasportati in un contesto da big band fusion che passa agilmente da uno stilema black all’altro con la stessa disinvoltura degli Snarky Puppy. Ma al di là delle variazioni tematiche ciò che emerge anche nei brani più ortodossi è l'abilità dei Kindo nell'utilizzo di una vasta scelta di nuance, tinte, gradazioni o sfumature di piccoli sketch sonori i quali mutano il registro e la voce degli strumenti. Il meticoloso equilibrio tra questi vari fattori permette ad un disco come Happy However After, prevalentemente formato da brani di natura romantica, di sfuggire a facili cadute stucchevoli. In questo modo le sentimentali arie di About Love e Catch the Gleam non appaiono mai scontate e ripetitive. City of Gods e Return to Me, che alternano atmosfere da ballata e ritmate accelerazioni, trasformano i cambi di registro nei loro punti di forza, contagiando persino lo smooth jazz One in a Million e la disco funk di Smell of a Rose. Già dalla fine del 2017 sapevo che Happy However After sarebbe stato una delle migliori uscite del 2018 e vi posso anticipare che Happy However After part II si preannuncia altrettanto spettacolare, certificando un ritorno in grande stile che potrebbe far finalmente conoscere il nome dei Kindo ad un pubblico più vasto.


www.patreon.com/thereignofkindo
http://thereignofkindo.com/

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